Produzione LiberamenteUnico con il sostegno del Sistema Teatro Torino, in collaborazione con Città di Torino, Fondazione Teatro Stabile di Torino, Comune di PortoVenere – Festival ArcipelagoTeatro
Debutto in prima nazionale 2 e 3 novembre 2009 – Fonderie Teatrali Limone, Moncalieri (TO), nell’ambito di | Prospettiva ’09” – Festival d’autunno | a cura della Fondazione Teatro Stabile Torino
Con Fanny Oliva, Alessandro Mor e Gianluca Colombelli
Partitura drammaturgica Argia Coppola / Elementi scenici Maurizio Kovàcs / Sound designer Gianni Denitto / Disegno luci Massimo Vesco / Costumi Francesca Cibischino / Sartoria Lorena Tredesini / Foto e Video Fabio Maria Palazzolo

“…In quell’azzurro rosa dell’aurora, apparve Amore ed entrammo con il nostro corteo di maschere in quello spazio affamato di privazioni, di ferite e tagli, regno di ogni adolescenza mancata…”azzurroRosa

 

“Che cosa ho fatto in questi ultimi quattro anni?
Ho vissuto un amore.”

In un tempo scandito dal succedersi delle stagioni, un lui e una lei si offrono ad Amore che scrive sulla loro carne una cruda partitura drammaturgica, un Destino. Nel tempo di questa indagine si sviluppa una storia: le due creature s’incontrano, vivono una passione, la cristallizzano più volte, la distruggono e ne ricompongono ogni volta i pezzi perdendo per strada qualcosa. Credono di ricominciare ogni volta da capo ma nell’attesa un impercettibile spostamento di campo emotivo si è già consumato. Il luogo dell’incontro diventa il loro spazio casalingo, popolato da una Natura esterna. Alberi sono testimoni silenziosi delle vicende umane e nello stesso tempo forza genealogica che determina l’origine e il destino di entrambi. Ogni vita si sviluppa nell’attesa di un incontro esemplare. Una passione, un’illusione di nutrimento, fusione con ciò che eravamo in origine. Forse già qualcuno ci aspettava – o non aspettava noi – ma era in quell’attitudine. Orfeo non sapeva di essere in attesa di Euridice ma nessuno incontrandoli avrebbe esitato nel metterli accanto. Sicuramente Medea non volle mai amare uno come Giasone ma già nel loro primo incontro sarebbe stato facile sentire lo stridere funesto di ciò che li avrebbe divisi. Il gioco, se di gioco si può parlare, è senza via di scampo fino alla perdita assoluta e irrevocabile che la mente vacilli…

 

 

Spettacolo curioso sia per la danza, sia per Barbara Altissimo foriera soprattutto di significati proliferanti. Il linguaggio dei corpi è autonomo rispetto all’intesa verbale ed il suo fascino sta proprio nella libertà interpretativa […] Altissimo lima, cesella, rimonta, riduce, matura e cresce con le sue opere […] Una storia d’amore arcaica e seducente, interpretata con maestria da Fanny Oliva, Alessandro Mor, Gianluca Colombelli […] molti quadri suscitano incantamento. Altissimo ha talento proprio, idee aggraziate e pensose che si esprimono anche nella crudeltà delle sue creazioni…

Maura Sesia. Recensione pubblicata sul sito STT

ll 2 novembre ha debuttato l’ultimo spettacolo di Barbara Altissimo, artista solitamente fine e sensibile che opera con intelligenza sul terreno del teatro-danza. La recente creazione ci parla dell’incontro-scontro fra due archetipi dell’umanità, Adamo ed Eva, che lei chiama Azzurro e Rosa, i quali svolgono la loro vicenda sotto l’occhio distaccato ed ironico di Réos, Dio o Diavolo. Il maschile ed il femminile bastano ed avanzano per un racconto che esprima il mondo fantastico di Barbara Altissimo: fra approcci, incantamenti, frizioni e rotture che contrassegnano il “processo amoroso” di Azzurro e Rosa (con trovate e spunti spesso suggestivi). […] Risulta curiosa (ed efficace) la lingua inventata da Argia Coppola per i danzatori…unire danza e parola era una buona scommessa…

Roberto Alonge. Recensione per il Centro Regionale Universitario Teatro (CRUT)